Quando i Navajo, nel corso del 1500, giunsero dalle grandi praterie al Nord degli odierni USA nella regione del Colorado Plateu, l'ampio altopiano inciso da profondi canyon, trovarono i resti pietrificati di antichi insediamenti ricavati all'interno delle cavità delle gole montane, misteriosi e silenti. Ne attribuivano la costruzione agli Anasazi, nella loro lingua i "popoli ancestrali", e denominavano i siti a seconda delle diversi peculiarità costruttive. I nomi sono gli stessi che usiamo oggi. Così nel Navajo National Monument, straordinario sito archeologico pueblo posto all'interno dello Tsegi Canyon, nel Nord dell'Arizona, avrai modo di visitare i complessi abitativi di "Keet Seel", alla lettera "case rotte", e "Betatakin", la "casa costruita su una cornice", mentre gli Hopi, anch'essi frequentatori del luogo, lo ribattezzarono "Talastima", il "posto della spiga di grano". Percorrendo il Sandal Trail, rimarrai a dir poco stupefatto da questi presepi rupestri risalenti alla seconda metà del 1200, il primo con circa 150 dimore, mentre il secondo ne conta poche di meno. Le tipologie architettoniche sono analoghe a quelle degli altri villaggi pueblo: dominati da grandiosi archi di arenaria che creano un riparo dalle intemperie, si sviluppano simili ad alveari fatti da cellette squadrate tra le quali si aprono i cerchi delle "kiva", edifici dal valore rituale e sacro. D'altronde qui tutto ha un'aura che sa di divino.
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