"Sivan Vah'Ki", così da secoli i Nativi del deserto di Sonora indicano l'imponente rovina di un imponente edifico costruito in caliche, una calce diffusa sui suoli aridi, maggiormente noto con la traduzione italiana, Casa Grande, come la ribattezzò il missionario gesuita Eusebio Kino, primo Europeo a vederla nel 1694. Questo National Monument nell'estremo Sud dell'Arizona, a breve distanza dal Messico, rappresenta uno dei siti archeologici più sorprendenti e defilati di tutti gli Stati Uniti d'America. Tutto qui è intonato al colore ocra, sabbioso del deserto che all'epoca di pieno attività dell'insediamento, però, presentava un aspetto ben diverso: infatti durante il XIV° secolo, a cavallo delle facies culturali Pueblo III e Pueblo IV, la Casa Grande era il centro nevralgico di un reticolato complesso di canali irrigui costruiti e gestiti dagli Hohokam, una sorta di punto di riferimento politico e agricolo, a metà strada tra il palazzo e la fattoria. Aggirandoti tra le strutture del sito ritornerai al tempo in cui era circondato da un florido polmone agricolo, abbandonato per ignoti motivi intorno al 1450. Alle origini degli States.
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