Non è detto che il climbing necessiti delle pareti di massicci montuosi particolarmente alti o imponenti. La difficoltà di una scalata è legata alla conformazione della roccia, alle sue caratteristiche morfologiche. Così lo Joshua Tree National Park, una delle aree protette più incontaminate dell’intera California, è divenuto uno dei paradisi prediletti dagli appassionati di arrampicata sportiva. In questo ampio tavolato, secco, arrugginito, dove si incontrano il deserto del Nevada e quello del Mojave, così chiamato dalle distese di Yucca, i cui rami contorti ricordarono ad alcuni pionieri le braccia di Giosuè, si trovano numerosi "monadnock": nient'altro che affioramenti granitici formati, in remote epoche geologiche, da un processo di raffreddamento e solidificazione della lava, in seguito smussata e levigata dall'azione erosiva di vene d'acqua. Si tratta di grandi altari che sorgono isolati, o in gruppi compatti, come l'Old Woman Rock e i Giant Marbles. Non picchi elevati, dato che raramente superano i 70 metri, ma palestre che mettono a dura prova l'abilità fisica ed atletica dei climbers. Numerosissimi sono i percorsi gestiti da apposite scuole di arrampicata che potrai affrontare a seconda del tuo livello di preparazione. Il periodo ideale è l'inverno, quando le temperature sono tollerabili. Alle prese con le gobbe e gli spuntoni di monzonite ti confronterai con le forze primitive della natura.
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