I Gesuiti hanno sempre rappresentato, all'interno della cultura cattolica, una delle punte più avanzate e ricettive dei mutamenti storici. Così, preso atto dell'ormai irreversibile crisi della concezione tolemaica del cosmo, Papa Clemente XIV si rivolse a loro quando decise, nel 1774, di dotare lo Stato Pontificio di un moderno osservatorio astronomico. Col passare degli anni questo si spostò, a causa del crescente inquinamento luminoso, da Roma a Castel Gandolfo fino a una delle zone desertiche più remote degli States, presso il Mount Graham International Observatory, la cui costruzione, patrocinata dall'Università dell'Arizona, iniziò nel 1989. Si tratta di uno dei principali centri di ricerca al mondo, visitabile da metà maggio a ottobre. Qui, da un altopiano di 3000 metri, ammirerai delle strumentazioni davvero eccezionali: il Vatican Advanced Technology Telescope, appunto, tubo gregoriano di 1,83 metri di diametro, dipendente dalla Specola, mentre l'Ateneo di Tucson gestisce il potente radiotelescopio Heinrich Hertz Submillimeter, che misura 10 metri, e in cooperazione con istituti di ricerca internazionali lo straordinario Large Binocular Telescope, assemblato tra 1996 e 2004 in Italia e trasportato via Oceano in America, tra i più potenti nel suo campo grazie a due occhi di 8,4 metri. All'interno della sua struttura sono presenti strumentazioni note, in sigla, come LUCIFER. La stella del mattino, l'angelo più bello e amato, ribelle e dannato. Nel mistero dell'Universo.
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