Il motivo per cui Tehuantepec, la popolosa città che sorge su un istmo nella regione di Oaxaca, ha attratto particolare attenzione nel età contemporanea, è che si presenta come uno strano spaccato superstite di società matriarcale. Frida Kahlo indossava i meravigliosi abiti delle sue donne, impegnate del tutto autonomamente dal giogo maschile nell'attività di produzione e commercio, mentre Tina Modotti immortalò i suoi mercati femminili in fotografie destinate a cambiare la storia della tecnica. Non è probabile che tale peculiarità culturale derivi a Tehuantepec dal fatto di sorgere al centro del bacino occupato dalla civiltà degli Zapotechi, che non furono mai sottomessi dall'avanzata atzeca, il cui fulcro era l'attuale capitale messicana, all'epoca Tenochtitlán. Infatti anche gli Zapotechi presentavano organizzazioni patriarcali. Fatto sta che qui, rispetto al resto del paese, si respira un'atmosfera differente, peculiare, non completamente assimilabile al resto della "mexicanidad". Quella che sentirai vibrare, misteriosa e umbratile, presso i magnifici complessi architettonici che sorgono sul colle di Guiengola, poco fuori dal centro cittadino, una serie di strutture piramidali e contrafforti terrazzati, risalenti al XIV° secolo, che sembrano nascondere un messaggio cifrato. Tutto intorno il silenzio selvaggio della Valle di Oaxaca, come in un'altra storia.
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