Pino Caccucci, nel suo viaggio che trae dai bagliori allucinanti de "La polvere del Messico" squarci di verità antiche, stanche e dimenticate, a un certo punto ricorre a John Steinbeck per spiegare l'origine dei vari miti che sorsero a proposito della Baja California durante l'epoca della conquista. Certo, già la presunta etimologia del nome dato a questa lingua arroventata di deserto protesa nel Pacifico, "callida fornax", vale a dire fornace bollente, come avrebbe esclamato allo sbarco Hernán Cortés, poteva spiegare il sorgere di strani e tremolanti miraggi. Meglio però la ricostruzione del grande scrittore contenuta nel resoconto della circumnavigazione effettuata nel 1940, "The log from the Sea of Cortés", in cui si fanno risalire leggende e visioni alla conformazione accidentata, chimerica e mutevole, della costa che racchiude il mare interno che definisce "l'acquario del mondo". Se sei un appassionato degli scenari d'abisso e della vita silente che li popola, il Mare di Cortés, dichiarato Patrimonio dell'Unesco per il suo eccezionale valore ecologico e ambientale, è davvero una meta che non potrai perderti. Qui ammirerai specie che vengono a riprodursi nel seno tranquillo e riparato del golfo, come megattere, balene e tartarughe, moltissime varietà endemiche e un'abbondanza di pesce che fa impazzire gli appassionati di pesca sportiva. Un tuffo equivarrà alla scoperta di un altro mondo. Blu, immenso, immobile.
Questo sito utilizza cookie di terze parti; se vuoi saperne di più o negare il consenso all’utilizzo dei cookie clicca qui.
Puoi anche consulate la Privacy Policy
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.
PROSEGUI