"Dalla nave, New Orleans apparve come una luna calante che fluttuava nel mare, bianca e luminosa": questa è l'epifania che verso la fine del XVIII° secolo la piccola schiava Zarité ha della città del delta del Mississippi, dove sfociava l'anima di un continente ancora in larga parte selvaggio e si incontravano, in un crogiolo che sarebbe stato tra i più fecondi del tempo a venire, razze, etnie, culture, linguaggi. Tornare alla New Orleans dei primordi grazie al romanzo di Isabel Allende "L'isola sotto il mare", ti consentirà di affondare le mani nel suo humus limaccioso e fertile. Prestando attenzione, potresti risentire i canti tribali, ancora sordi, inarticolati, remoti, dai quali si sarebbe affinata la successiva musica afroamericana. Quindi inizia il tuo viaggio nella storia. La Louisiana è sotto il dominio francese, a cavallo tra Ancien Régime e Rivoluzione, e nel Cabildo, il vecchio edificio dell'amministrazione coloniale spagnola, il mutamento costituzionale e politico crea scompiglio nella burocrazia abituata a ritmi sonnecchianti. Passeggiando per lo storico French Quarter, lungo la mitica via del jazz e dei bordelli, Bourbon street, la zona dei créoles di discendenza europea e antico lignaggio, proverai a indovinare quale era l'abitazione in cui si stabilì Toulouse Valmorain, il protagonista possidente di piantagioni fuggito da Haiti. Odore di rum, canti che scemano insieme alla notte in fondo a una strada lastricata. Tutto, in fondo, è rimasto lo stesso.
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