L'avvocato senza nome di New York protagonista del romanzo "L'uomo di Dubai" di Joseph O'Neill non manca di osservare, con l'ironia disincantata che lo contraddistingue e gli fa scrutare in filigrana il luccichio della metropoli svettante, simile a un abbaglio del deserto, che l'Emirato ci tiene in maniera particolare a superare tutti i traguardi del Guinness dei Primati. La quintessenza simbolica di tale ansia da record è il Burj Khalifa, l'iconico grattacielo dalla pianta floreale che sale a piani sfalsati, appuntendosi progressivamente come una lama fulgida che non sembra nemmeno materiata di cemento, acciaio e vetro, ma una pura forma di etere. Non c'è bisogno di dire che si tratta dell'edificio più alto mai costruito dall'essere umano, 829,8 metri. La struttura però non finisce qui di stupire. Infatti, dopo aver ammirato il suo profilo meraviglioso, degno di qualche rappresentazione di una città ideale e fantastica, salirai sull'ascensore più elevato e veloce del mondo che ti condurrà all'osservatorio del 124° piano in meno di un minuto. Dopo i brividi dell'ascesa rapidissima ti sentirai sospeso, come una creatura del cielo. Sotto di te la stupefacente teoria urbanistica di Dubai, la Fontana di Dubai, il tremolio del Golfo Persico, le morbide propaggini del deserto. Il protagonista del libro di O'Neill deve riconoscere che il Burj Khalifa lascia estasiati, nonostante i pareri architettonici discordi... il tuo quale sarà?
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