"Un ponte sospeso lungo e butterato, più vecchio di noi due": se avrai acquisito un po' di familiarità con Ella Robina, l'io narrante del romanzo on the road di Michael Zadoorian "In viaggio contromano", ti sarai abituato, e anche affezionato, al registro tagliente e disincantato della ottuagenaria di Detroit che decide, contro il parere di medici e figli, di intraprendere l'ultima avventura di una vita insieme al marito ormai senza memoria. In camper, il "Leiusre Seeker" che dà il titolo originale al libro, e lungo la U.S. Route 66, la strada madre d'America. Nonostante la voluta disattenzione con cui viene citata l’opera ingegneristica di metallo, quando arriverai sul Chain of Rocks capirai chiaramente che quello è uno dei nodi nevralgici degli States, magari fuori dalle odierne rotte di comunicazione, ma inciso nel tessuto vivo della sua epopea storica e culturale. Infatti poco fuori St. Louis, capitale del Missouri, al confine con l'Illinois, questo ponte inaugurato nel 1929 e che conserva un aspetto pionieristico, da nazione in via di costruzione, segna l'incrocio tra due direttrici fondamentali nell'anima del paese: il Mississippi, il "padre delle acque", la colonna fluviale che unisce il Nord e il Sud, la cultura bianca a quella nera, il country al jazz, e la "madre di tutte le strade", che invece incarna l'ansia del West, del Pacifico, della libertà e dell'ignoto. Un matrimonio unico, da cui ammirerai, ampia e immensa, l'America.
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