Il Nord, la stella che orienta l'avventura di Erin McKittrick, l'autrice de "La strada alla fine del mondo", agli occhi della giovane biologa significa natura selvaggia, incontaminata. Il che implica paesaggi caratterizzati da una bellezza violenta, essenziale, in cui appare ancora chiaramente la forza plasmatrice dei grandi sommovimenti geologici, lo stratificarsi di ere sue ere. Se vorrai scegliere dei punti imperdibili del suo eroico itinerario di oltre 6400 km lungo la costa di British Columbia e Alaska, capaci di condensarne significato profondo, allora non potrai perderti il Misty Fjords National Monument, una delle insenature più grandiose dell'Inside Passage, compresa nella Tongass National Forest, la più ampia area boschiva protetta degli Stati Uniti. Non sarà necessario pagaiare come Erin e il marito Hig, intenzionati a non servirsi di mezzi dotati di motore. Una crociera, o ancora meglio, un volo panoramico, ti lasceranno ammutolito di fronte a questo enorme santuario di granito e quarzo, qui presente nella massima concentrazione al mondo, scavati dall'incedere dei ghiacci verso l'Oceano Pacifico. I loro fianchi ripidi, dove la crudezza della roccia si alterna a cedri e abeti, sono rigati da cascate scroscianti. Tutto risuona di un lavorio che non accenna a scemare, ma continua a modellare, levigare, erodere, senza nemmeno il sospetto di essere da anime colme di stupore e smarrimento di fronte al brutale divenire degli elementi.
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