Uno degli aspetti che più colpisce il giovane Ernesto Che Guevara durante la sua avventura in Sud America descritta in "Latinoamericana", e già ne denota lo sguardo di acuto osservatore delle diversificate realtà sociali che sarà alla base della sua futura attività di rivoluzionario, è la persistenza delle caratteristiche culturali delle popolazioni indigene delle Ande peruviane, specie gli Aymara, a dispetto della colonizzazione spagnola. La stessa religione cristiana ha dovuto riadattare le tradizionali concezioni cultuali senza scalfirle alla radice, ma inglobandole e rassegnandosi alla loro tenacia. Ad esempio per quanto riguarda la cosmologia sacra della Pachamama, la Madre Terra: durante il viaggio in camion verso il lago Titicaca, lo studente di medicina argentino guarda con stupore all'uso indios di ammonticchiare delle pietre sul punto più alto della montagna, rito al quale i Francescani poterono porre rimedio solo innalzando una croce sulle piramidi alpestri. Ti accorgerai di tale sincretismo profondo e longevo anche a Puno, visitando la splendida Cattedrale barocca di cui lo stesso Che scrive nei suoi diari. Di primo acchito ti sembrerà la tipica chiesa gesuitica di età coloniale, con le due torri campanarie e la fascia centrale della facciata riccamente decorata: se però ti soffermerai sui cicli istoriati noterai, accanto alle sculture di figure bibliche e di santi, immagini di sirene che impugnano lo charango, della Luna e del Sole... un incontro di mondi!
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