Viaggiare significa non solo attraversare lo spazio, ma anche mettere in discussione il tempo, la consistenza di ciò che si ritiene attuale, contemporaneo, paradigma di un'epoca. Sfogliando territori differenti si coglie come la storia sia accidentata, al pari di montagne, vallate, coste. Così l'avventuroso itinerario seguito prima con la motocicletta dell'amico Alberto Granado e poi su mezzi di fortuna dal giovanissimo Ernesto Che Guevara, e descritto in "Latinoamericana", svolse un ruolo fondamentale nello sviluppo della sua coscienza intellettuale e politica: nell'immenso Sud America entrò a contatto con popolazioni indigene o urbanizzate, s'imbatté in situazioni sociali e culturali opposte. Sul Titicaca, il lago del Sole sacro alle popolazioni indigene Aymara, nonché più elevato bacino interno navigabile al mondo, sfiorò uno spaccato illeso delle civiltà precolombiane, delle loro credenze ancestrali a mala pena soppiantate dal Cristianesimo. Anche tu ammirerai questo miraggio di un mondo altrove spazzato via dai Conquistadores, circondato dallo spettacolo imponente delle Ande che si riflettono nello specchio terso del lago, diviso tra Perù e Bolivia. Come il Che scoprirai l'esistenza degli Uros, etnia che, incalzata dagli Inca, costruì le isole fluttuanti artificiali intessute di canne, simili a nidi d'uccelli, che punteggiano il Titicaca e fanno da base alla loro attività di pescatori. Qui tutto avrà una luce mai vista, lontana dal nostro presente, indietro di millenni.
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