Mauritius ne avrà tanti di doni da farti. La sua natura selvaggia è infatti un balsamo che fuoriesce dalle origini del mondo e purifica con un tocco benefico. Lo sanno bene gli indigeni isolani, come Denis, amico del giovane Alexis, il figlio dei possidenti europei di una piantagione di canna da zucchero nel distretto del Black River protagonista del romanzo "Il cercatore d'oro" ed alter ego del suo autore, il Premio Nobel J.M.G. Le Clézio, alle prese col proprio passato in quel paradiso perduto di cui è originaria la sua famiglia. Denis conosce tutto sugli alberi, i pesci, i frutti selvatici, i torrenti dell'interno dove si impara la voce segreta delle montagne. Una mattina, che è ricordo e immagine limpida, i due ragazzi si recano a pescare nella laguna di Tamarin, sulla costa occidentale, una delle spiagge più amate di Mauritius, adatta a qualsiasi gusto: chi si gode una corsa sulla battigia nel rosa dell'alba, chi cavalca i cavalloni impetuosi con la tavola da surf, chi si distende sulla sabbia per dimenticarsi di tutto. Ad esempio Alexis che, in quell'azzurro meridiano, all'ombra dei veloutier viene inghiottito in una dimensione beata nella quale non esiste più niente, né passa, ma è solo lo sciabordio sommesso delle onde e il calore del sole sulla pelle coperta di granelli. Nei due fiumiciattoli che si gettano nel golfo va a lavarsi l'ustione con l'acqua dolce e i sassi lisci del greto... ti basterà seguirlo, e Mauritius ti farà il suo dono!
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