A Mauritius, sebbene la dominazione coloniale francese non sia stata poi così duratura, la lingua transalpina è la più parlata e fornisce numerosi toponimi. Così il Tourelle du Tamarin significa alla lettera la torretta, o sentinella, del fiume che dà nome anche al villaggio adagiato presso l'incantevole baia aperta sulla costa occidentale dell'isola. Si tratta di quel monte conico di origine vulcanica, alto circa 500 metri, di cui scrive anche il Premio Nobel J.M.G. Le Clézio nel suo "Il cercatore d'oro", un romanzo dove la "recherche" del protagonista Alexis, figlio di possidenti europei di piantagioni, si intreccia all'indagine autobiografica dell'autore. In quel paesaggio che è riflesso interiore, l'io narrante ripercorre il proprio passato tra i canneti e le spiagge solitarie, e si siede ancora, come da ragazzo, su un mucchio pietroso di lava nera ad ammirare l’isola, senza fare null'altro, specchio muto e quieto. Se seguirai l'agevole e ben battuto sentiero che conduce alla cima del Tourelle du Tamarin godrai di uno spettacolo magnifico, aereo e celeste, marino e sabbioso, cinto da colli verde intenso. Le pendici nere, laviche, sono ammantate di una vegetazione tropicale lussureggiante, sul cui fondo fosco spicca il contrappunto di fiori carnosi, d'un viola pallido. Giunto alla meta ti sentirai davvero la sentinella di Mauritius!
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