Popocatéptl, "el Popo" in gergo familiare, nella lingua nahuatl significa “montagna fumante”. Questo vulcano attivo di 5452 metri rappresenta la seconda cima per altezza del Messico e l'aura sacrale che emana non è circoscritta alla sola mitologia azteca che vi vedeva un guerriero pietrificato dal dolore causato dalla morte dell'amata Iztaccíhuat, vulcano attiguo che cercherebbe di portare in vita mediante i continui, poderosi sbuffi. Infatti alle sue pendici potrai visitare degli splendidi monasteri del XVI° secolo, dichiarati Patrimonio dell'Unesco, testimonianza di una continuità cultuale ininterrotta al pari di un mestiere ancestrale, quello del "tiempero", di cui parla anche Pino Cacucci ne "La polvere del Messico". Si tratta di una sorta di sciamano, meteorologo e astronomo incaricato dalle comunità locali di recare alcuni doni votivi al cratere, tra cui il "mole plobano" - una salsa a base di circa cento ingredienti, incluso il cacao - col fine di aggraziarsi il gigante e propiziare il ciclo agricolo del mais, secondo delle pratiche magiche che racchiudono, al fondo, uno spirito ecologico di rispetto e dialogo con la Natura. Che tu il possente profilo piramidale del Popocatépetl, ammantato di neve, lo voglia ammirare dalle piane laviche della provincia di Puebla, a circa 70 km dalla capitale, oppure preferisca provare una scalata adatta solo ai più allenati, lo spettacolo sarà in entrambi i casi estasiante e ti comunicherà l'anima ribollente della "mexicanidad".
Questo sito utilizza cookie di terze parti; se vuoi saperne di più o negare il consenso all’utilizzo dei cookie clicca qui.
Puoi anche consulate la Privacy Policy
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.
PROSEGUI