Leggendo "In Patagonia", il romanzo di viaggio per eccellenza del 900 in cui l'esplorazione di luoghi e culture torna ad essere profonda esperienza esistenziale, capita di notare che Bruce Chatwin debba retrocedere dall'opera di redazione del tessuto narrativo. Avverte la necessità di tornare ai rudi ed essenziali appunti che prese sulla strada, col volto sferzato dal vento degli altopiani, le orecchie e l'anima assordati da un silenzio sovrumano, che spaura. La rielaborazione avrebbe tradito la nuda geometria formata dall'intersecarsi degli elementi terrestri spogli, primordiali. In una nota di taccuino osserva che l'unico rumore, frammisto al vento, che per giorni gli capitasse di udire in quegli scenari formati dalla semplice bicromia del grigio e della luce celeste, era il verso del guanaco, simile al pianto di un bambino interrotto da starnuti, proveniente dalla simpatica figura di questo mammifero parente del lama, ma più aggraziato ed elegante. Una delle zone della Patagonia dove potrai incontrare moltissimi guanaco, intenti a trascorrere le loro placide giornate al pascolo, è il Parco Nazionale Torres del Paine, in Cile, uno straordinario anfiteatro montano dichiarato Patrimonio dell'Unesco per l'eccezionale valore ambientale e faunistico. Lì vedrai, sereni in mezzo a prati dove sembra debbano vivere i Beati, guadare torrenti spumeggianti e gelidi. Sullo sfondo i fulgidi monoliti di granito, accecanti. Porta anche tu un diario!
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