Con la sua prosa puntuale, cronachistica, scarna, Chatwin non mancherà di farti avvertire, nel suo capolavoro "In Patagonia", l'atmosfera un po' malinconica che dovette respirare quando giunse a Puerto Madryn, una località fondata nel 1865 sulle coste atlantiche dell'immensa regione selvaggia del Sud America, ancora oggi punto di partenza per le esplorazioni di quel deserto che da distesa di rovi grigi diviene regno di ghiacci perenni. I coloni provenienti dal Galles sul brigantino Mimosa, incalzati dalla miseria e speranzosi di trovare una Terra Promessa, riversarono la loro smorta mestizia nella nuova patria. Giunto al punto base di Puerto Madryn, ti basterà uscire di poco dalla sua esplanade spazzata dal vento oceanico che si porta via tutto in un vuoto pulito che è un anticipo di Patagonia, per scoprire un autentico santuario naturale di roccia nuda, bianca, allungato tra le acque insolitamente chiare dell'Atlantico. Si tratta della Penisola di Valdés, dichiarata Patrimonio dell'Unesco in virtù di un eccezionale valore ambientale e faunistico legato alla sua posizione di testa di ponte cruciale per le rotte dell'avifauna. La meraviglia cui potrai assistere non finisce qui. Infatti le spiaggette ricavate tra anfratti corrugati sono popolate da colonie di leoni e elefanti marini, foche sudamericane e pinguini di Magellano, mentre tra gli arbusti dell'interno si aggirano furtivi guanachi e nandù. A largo non è raro avvistare la rara balena franca... un vero paradiso!
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