New Orleans, New York, Chicago, San Francisco. Questi sono i centri culturali riconosciuti per aver segnato le tappe fondamentali della storia girovaga e complessa del jazz. A meno che tu non sia un cultore ferrato del genere e di ogni sua sfaccettatura, se qualcuno dovesse pronunciare il nome della periferica Kansas City potresti rimanere profondamente sorpreso. Eppure nella città del Missouri fiorì negli anni 30 una corrente cruciale che ne fa a pieno di diritto una delle “cradles of jazz”: qui, in riva al Missouri, si sviluppò tutto un movimento di musicisti che veicolava istanze innovative e precorritrici senza le quali non sarebbe forse giunto a maturazione il passaggio dall’era swing della grandi orchestre a quella delle formazioni bebop. D’altro canto Charlie Parker, l’immortale bird icona del jazz anni 40-50, nacque nella prospiciente e omonima cittadina del Kansas, e si nutrì di questo humus pieno di fermenti. Un museo davvero straordinario ti attende per raccontarti questa storia e, più in generale, la luminosa parabola della musica afroamericana. Il percorso allestito sarà all’altezza dell’oggetto. Dopo aver ammirato la grande scultura che ritrae il viso di Parker, ti avventurerai in una collezione stimolante e interattiva tra cimeli, rarità, pannelli digitali, locali per musica dal vivo. La tua emozione raggiungerà l’apice davanti a un sax di Parker, a una tromba di Armstrong o a una paillette indossata dalla divina Ella Fritzgerald: il Jazz è anche Kansas City!
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