La capacità indiscutibile degli Italiani è di riuscire a mettere radici ovunque vadano, di adattarsi e mimetizzarsi a climi, ambienti, culture diverse, mantenendo però la loro luce natia, il loro spirito creativo, l'innata capacità di emanare un lirismo genuino, ingenuo, naturale. Così non farai fatica a capire dove a Manhattan inizia Little Italy. Certo, le vie con le case basse in mattoncini, le scale d'emergenza metalliche che corrono lungo le facciate, i negozietti con i nomi ancora chiaramente italiani, non sono più quelle dei grandi classici letterari e cinematografici che raccontavano la malavita imperante in quei quartieri popolari e vocianti. Ora vi stanno sorgendo loft e atelier d'arte. Un angolo, però, resiste intatto. D'altronde qui si beve quello che è riconosciuto in modo pressoché unanime come il miglior caffè di Manhattan, nonché il primo bar in America dove sia stato introdotto l'espresso. Si tratta del Ferrara Bakery, aperto nel 1892 dall'immigrato lucano i cui discendenti gestiscono ancora l'esercizio. Il patriarca Antonio non imparò mai l'inglese e conservò sempre l'austerità accigliata della sua terra di roccia e pascoli. Appena entrerai nel locale respirerai un'aria di casa, eppure inconfondibilmente newyorkese. Il banco pasticceria ti abbaglierà per i suoi colori vivaci e ricchi. L'atmosfera è vintage, con specchi, ottoni, radica. Quell'avventore appoggiato al banco di spalle potrebbe essere qualche gangster in cerca di un buon caffè!
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