Se sei un appassionato di storia dell’architettura non c'è bisogno che tu te lo senta ripetere. Il profilo rampante e verticale tipico degli skyline metropolitani non è esclusivo appannaggio del mondo contemporaneo. Ti basterà sfogliare qualche litografia dei comuni medievali italiani per vedere come essi, ben prima di Manhattan o Shangai, si sviluppassero vertiginosi verso il cielo. Bologna, poi, ti lascerà a dir poco stupito: una selva fitta di oltre 100 torri, costruite dalle varie famiglie aristocratiche in una sfida reciproca a colpi di altezza, che valevano alla città emiliana, oltre al ben noto epiteto di "grassa", anche quello di "turrita". Quando arriverai nel capoluogo, d'altronde, non faticherai a scorgere una testimonianza di tale passato edilizio, cioè quelle che potremmo chiamare le torri gemelle dell'antico centro storico, le più alte e iconiche delle 20 sopravvissute all'incedere dei secoli, la Garisenda e degli Asinelli, che toccano rispettivamente i 47 e i 97 metri. Il tempo non ha fatto che aggiungere un fascino anticato, da grandi dame, ai due grattacieli gentilizi eretti niente meno che nel 1109. Se l'inclinazione a strapiombo della Garisenda ne rende sconsigliabile la scalata, armandoti di fiato e pazienza potrai affrontare i quasi 500 scalini della Torre degli Asinelli per ammirare Bologna. Sebbene preso dai brividi, lassù esclamerai, come pare avrebbe fatto Napoleone da un prospiciente colle, "C’est superbe!". Si, è Bologna!
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