Il suo nome non ti lascerà nessun dubbio. Desideroso di un po' di relax durante il tuo girovagare attraverso le distese verdi di Maremma, metà colte e metà ombrose di selve fitte, il consiglio che sentirai sulla bocca di tutti in fatto di benessere è quello di recarti a Saturnia. Queste acque termali, non c'è da discuterne, devono essere state frequentate da tempi immemori, come d'altronde testimoniano vicini resti archeologici di età etrusca prima e romana poi. Il toponimo deriverebbe dal fatto che, secondo il mito, Giove adirato col padre Saturno scagliò una saetta che avrebbe creato una profonda fenditura nel terreno tufaceo, creando così le allegre cascatelle di acqua calda. Immerso in un contesto agreste, tra ulivi e lecci, giungerai ai complessi di rivoli e zampilli del Mulino, così detti per il tipico edificio che li domina, e del Gorello, dove i flussi odorosi di zolfo fuoriescono dal ventre della terra alla temperatura di 37° e formano piccole piscine naturali tra le marmitte e le concrezioni di sali minerali. Ti lascerai andare al tocco benefico e rilassante che ti lenirà corpo e anima con i segreti vulcanici del sottosuolo. Un battesimo in un fonte della natura, degno di un antico senatore romano che qui veniva a riposarsi dopo un’estenuante seduta politica nella capitale, di ritorno ai suoi possedimenti rurali. Intorno il paesaggio da via consolare, tutto ocra, verde spento e azzurro, chiuderà questo bozzetto latino in un infinito abbandono salubre.
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