In South Carolina l'impronta che il passato coloniale e la sua organizzazione socio-economica, basata su grandi possedimenti terrieri coltivati intensivamente a piantagioni in cui era impiegata manodopera schiavile, ha lasciato durature impronte sul paesaggio e nel tessuto culturale del territorio. Qui il tempo, te ne accorgerai, non sembra proprio essere trascorso: villaggi e cittadine dall'aria aristocratica, dove le giornate trascorrono languide, grandi distese agricole sulle quali incombe il cielo vasto e basso del Sud. Se vorrai però fare ingresso nel cuore più intatto della storia di questa parte d'America affacciata sull'Atlantico, il luogo ideale è la McLeod Plantation, poco fuori da Charleston, il centro portuale che grazie al suo fascino rètro e anticato, fatto di ville vittoriane e parchi, si è guadagnato nel 2015 il titolo di città più romantica del mondo. Nella lussureggiante piantagione di cotone le cui prime notizie risalgono a fine 800 avrai un'esperienza diretta di una modalità di sfruttamento del territorio che esprimeva anche una precisa struttura sociale. Te ne accorgerai subito notando la differenza tra la caratteristica residenza padronale, dall'elegante impianto neoclassico, e le piccole cabine destinate agli schiavi di colore appartenenti a una cultura sedimentatasi nella zona, detta Gullah/Geechee. Tutto nel cuore di una vegetazione umida e ombrosa, che vanta spettacolari querce secolari. Ovunque ti muoverai tornerai alle radici degli States!
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