Nell'immensa regione umida del Delta del Mississippi, dal folto delle piantagioni, udirai alzarsi attraverso l'aria calda e afosa della sera note, voci e risate che non capirai da dove provengano di preciso. Addentrandoti tra quelle stradine, quasi inghiottite dalla vegetazione scura e rigogliosa, finirai davanti ad una capanna cadente, formata da un assito di legno sbilenco, l'aspetto precario, rischiarato da una piccola lanterna che pende sulla porta d'ingresso. Si tratta di un juke joint, i baraccamenti dove la manovalanza afroamericana trascorreva le ore libere dopo le estenuanti giornate di lavoro, tra musica, danze sfrenate e bevute conviviali. Sperse nella notte senza tracce dell'alveo fluviale, questi locali hanno rappresentato delle autentiche fucine creative, fondamentali per lo sviluppo della musica statunitense e mondiale del 900. Se capiterai presso il Club Ebony di Indianola, in particolare, potrai dire di aver trovato il covo dove sono convenuti gli dei del Blues: da quando fu aperto alla fine della seconda guerra mondiale, il night club ha ospitato personalità artistiche del calibro di Ray Charles, Count Basie, Bobby Bland, Little Milton, B.B. King. Proprio quest'ultimo nel 2008 avrebbe acquistato il locale dai gestori ormai anziani, a testimonianza del ruolo di pietra miliare che ha nell'anima nera. Anche se non vi si tengono più esibizioni, durante la visita risentirai l'eco di quelle notti madide di passione e abbandono, sotto la luna del Mississippi!
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