Nonostante i cambiamenti climatici è difficile che le osservazioni che Darwin appuntò nel suo "Viaggio" a proposito dell'Isola di Chiloé non troveranno riscontro durante la tua visita in questo polmone di natura pluviale che fronteggia la costa cilena. Qui pioviggina quasi sempre e tale costante atmosferica influenza profondamente non solo la vegetazione, uggiosa di vapori e stille, ma anche la consistenza stessa delle cose che paiono impastate, come formazioni provvisorie che emergono dal guazzo, limaccioso e malleabile, da un guano fecondo di umori vitali. Non sarà raro vedere muri ricoperti di muschio su cui pascolano pazienti lumache, e il verde delle diverse specie arboree è di una compattezza violenta. La vita vi assume ovunque la pasta ombrosa e densa del sottobosco, è un alito carico di fiati spessi. Quando ti addentrerai nelle zone protette dal Parco Nazionale scoprirai il volto più intatto di questa natura appiattata, del groviglio intricato di sussurri e esistenze anfibie che il vento oceanico sferza e piega ai bordi, dove la vegetazione cede il passo a spiagge e scogliere colonizzate da pinguini e lontre. E' tutta una progressione, dalla duna all'acquitrino, dalla torbiera al folto fosco del bosco valdiviano. Vedrai forse per la prima volta numerose piante australi e, magari, la endemica e quasi estinta volpe di Darwin. Su una scogliera le brezze ti puliranno dal residuo dell'humus vischioso che ti ricoprirà il volto. Il suo segreto sarà ormai nel tuo sangue!
Questo sito utilizza cookie di terze parti; se vuoi saperne di più o negare il consenso all’utilizzo dei cookie clicca qui.
Puoi anche consulate la Privacy Policy
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.
PROSEGUI