Avvicinandoti a Cali ti sembrerà di avere di fronte una metropoli verticale e industriale cresciuta ai piedi di una montagna verdeggiante. In realtà dietro quella cinta perimetrale di palazzoni un po' tristi e alienanti si nasconde una città verace e carnale, con alle spalle una storia stratificata che vive ancora nelle sue deliziose vestigia coloniali nonché in una popolazione multietnica, segnata in misura assai rilevante dall'apporto africano. Fondata nel 1536 Sebastián de Belalcázar dopo che per divergenze si divise da Pizarro, come buona parte dei centri di origine coloniale i suoi nuclei primordiali sono rappresentati dalle chiese, specie quelle che oggi sembrano piccole e quasi smarrite rispetto alle successive lievitazioni edilizie e urbane. Se vorrai metterti sulle orme del padre di Cali, che ancora oggi domina con la sua famosa statua bronzea, potrai iniziare dal grazioso complesso de la Merced, convento sobrio, un angolo di pace e serenità. Potrai proseguire con la cappella di Sant'Antonio, risalente a metà 700, posta di fronte a un sagrato scenografico affacciato sulla città, con la sua singolare travatura interna composta di assi lignei snelli, così cristiana nella sua nuda semplicità che ricorda la Chiesa delle Origini improntata a povertà e umiltà. La Cattedrale Metropolitana presenta invece un impianto monumentale, di impronta barocca, mentre la celebre Ermita è una miniatura di cattedrale gotica... per il resto sarà Cali a sorprenderti ad ogni angolo!
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