"E' tempo di un altro Martini...", ciò asserisce il verso finale della poesia dipinta sulla facciata sgargiante del Vesuvio Cafè, nel cuore di North Beach, a San Francisco. Già il nome della via su cui si affaccia potrà metterti in guardia, Jack Kerouac Alley. Quando poi seguirai il canto ampio, incalzante, della lirica, che dall'ombra della cavalletta riflessa sull'erba si allarga in un immenso tramonto del West e infine, di fronte a tanta vastità, alla necessità di scolarsi un drink ancora, ti sentirai proiettato immediatamente nell'immaginario esistenziale e artistico della Beat Generation. E non a caso. Infatti il locale che prende nome dal vulcano di Napoli, fondato nel 1948, era il luogo di ritrovo prediletto da tutti i giovani esponenti del movimento più anticonformista e radicale della cultura statunitense contemporanea che in questo distretto di Frisco aveva il proprio epicentro, nell'alterna vicenda di feste, sbronze, solitudine, ricerca rigorosa e seria di un'espressione estetica adeguata alla loro crisi di valori. All'interno troverai un ambiente hipster e bohémien e potrai sbizzarrirti a indovinare, magari in base a qualche reminiscenza letteraria, quali fossero i cocktail preferiti dei vari Thomas, Kerouac, Ginsberg, Ferlinghetti, Dyaln, Ford Coppola. Portati dietro un taccuino. Non sia mai che l'aria dove è passato il genio collettivo di un'epoca non debba ispirarti una creazione improvvisa!
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