Insieme alle migliaia di Messicani che a partire dagli anni 60 si riversarono verso San Francisco, andando a popolare in particolare il quartiere di Mission District che ne porta ancora un'inconfondibile e sensuale impronta latina, arrivò un ragazzo che avrebbe fatto parecchia strada, senza mai però dimenticare le viuzze della sua adolescenza, le botteghe, gli scorci e i volti di una zona all'epoca segnata da una netta emarginazione sociale e urbana. Era il 1961 quando Carlos Santana, all'età di 14 anni, si trasferì con la famiglia negli Stati Uniti. Se sei appassionato della sua musica non stenterai a notare, passeggiando per Mission District, come essa paia la trasposizione in note e suoni di quest'area che è la più antica di Frisco. Ogni via dipinta di murales sembra trasudare gli assoli e le melodie del mitico chitarrista, la sua vena graffiante e densa di nostalgia, e molti suoi brani ti risuoneranno nelle orecchie come un'intuizione artistica, un distillato lirico di questo crogiolo di stili architettonici, etnie, linguaggi, simili al continuo intreccio di generi, dalla salsa al blues, tipico di buona parte della sua discografia. D'altronde è respirando quest'aria e questa luce che decise di diventare un musicista. Le fughe al Fillmore Auditorium per ascoltare i propri miti, e poi la scuola, le prime band tra amici, i concerti d'esordio, come cornice sempre il Mission District... il vero sottofondo di tutta la sua musica!
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