Lo scrittore geniale e innovativo, poliedrico e inclassificabile, anticonformista e scandaloso, che difficilmente trovò spazio nell'America puritana del suo tempo, l'autore che rivoluzionò i canoni della prosa e delle ideologie culturali e letterarie che la dominavano, il futuro guru della Beat Generation. Dopo una vita d'avventure, specie galanti e sessuali, e il fondamentale soggiorno a Parigi, Henry Miller, un gigante della cultura tout court del XX° secolo, si rifugiò sulle coste scoscese di Big Sur. Era il 1940. Qualche anno dopo anche il suo ammiratore Jack Kerouac avrebbe vissito da queste parti, in riva all'Oceano, e per usare un'immagine del suo "On The Road" si può dire che la California fu la meta di generazioni di ribelli perché qui finisce un Continente, con tutti i suoi retaggi storici di origine europea, e si apre su prospettive infinite. Anche Miller qui cercò di fuggire alla tirannia della civiltà industriale e borghese per rimettersi in contatto con la sua umanità naturale, presociale, come testimoniato dal capolavoro "Big Sur e le arance di Hieronymus Bosch", il documento di uno spirito rifiorito grazie al bacio degli elementi liberi dal giogo opprimente della storia. Una libreria memoriale perpetua il legame di Miller a questa terra, con shop di libri, esposizione dei suoi acquarelli e eventi culturali periodici. Qui Miller imparò a dire amen, il così sia di chi ha iniziato ad accogliere il mondo. Quella parola risuonerà nuova anche sulle tue labbra!
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