L'opera di un autore e i luoghi legati alla sua vita si illuminano a vicenda: come la prima è inevitabilmente influenzata, per stimoli culturali e contenuti di vissuto ed esperienze, dalla seconda, così quest'ultima acquisisce un volto più ricco, complesso e carico di significati attraverso il filtro della letteratura. Quale modo migliore, dunque, di esplorare Los Angeles che mettersi alla ricerca dei set e delle situazioni ritratte nei libri di Charles Bukowski che, trasferitosi nella città californiana da ragazzino, vi si immerse ai limiti di una identificazione estatica, quasi per un amplesso artistico nel cui fuoco bruciava un amore ardente e viscerale che precipitava nel residuo della solitudine e dell'estraneità? Che la tua guida sarà d'eccezione lo capirai dai versi di una lirica in cui parlava di Los Angeles con le parole intense di un amante eternamente insoddisfatto, paragonandola a un crocifisso smosso a terra in un cimitero. Tranquillo, il tuo tour non avrà come mete solo i bar dove il maudit californiano si tirava le sue epiche sbronze, ma anche i luoghi di un'infanzia poco serena, a partire da Longwood Avenue, l'inferno domestico da cui fuggiva verso la Los Angeles Central Library. Tra le sue teche e una lettura di Hemingway o Dostoevsky iniziò a divorarlo la voglia di dire il proprio esserci. E poi il mitico ufficio postale che tanto detestò, appartamenti e rifugi. Magari sarai tu a riesumare angoli e scorci dalla memoria di una lettura. Bukowski ne gioirà.
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