Sarà pur vero che a un anno dalla sua inaugurazione l'Empire State Building gli sottrasse la palma di grattacielo più alto di New York e del mondo, staccandolo di oltre 100 metri. Ma un bel sassolino dalla scarpa il Chrysler Building se lo è tolto recentemente dal momento che, pur essendo ormai "soltanto" il quarto edificio in altezza della città verticale per eccellenza, ha ottenuto il riconoscimento di più bel grattacielo della Grande Mela da una giuria qualificata di architetti e critici. In effetti il suo è un fascino intatto, distante e tenebroso, che ti riporterà immediatamente in quella New York degli anni del New Deal nelle cui strade si incrociavano freneticamente sogni, clacson, note di orchestre jazz, ambizioni e speranze, solitudini e partenze. Lo charme Art déco effonde ancora le sue lusinghe sapienti. Dal grosso basamento di 30 piani si innestano, per ordine di estensione ridotto e di altezza crescente, i successivi corpi di fabbrica rivestiti in mattoncini color Londra, sino all'inconfondibile cuspide in acciaio, disegnata a scaglioni affastellati a trama di corteccia di palma. Doccioni e fregi scultorei che, per desiderio del committente, riprendono elementi legati all'automobilismo, aggiungono un tocco notturno e neogotico che si respira anche nei sontuosi interni rivestiti in marmi e legni scuri, pregiati... Se è vero che il sogno americano si rinnova perenne e sa cambiare volto, il più ammaliante che abbia mai assunto è quello del Chrysler Building.
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