Astronomia turistica, o turismo astronomico. Si può dire che queste due espressioni equivalenti siano nate in Cile, in particolare presso l'Obsevatorio Cerro Mamalluca, vicino a Vicuña, che nel 1998 fu il primo a tenere aperte le porte, soprattutto di notte, ai visitatori. Qui avrai la possibilità di assistere a una duplice meraviglia. In primis il cielo stellato, una delle grandi vittime della civiltà industriale e urbana che paradossalmente, per troppa illuminazione artificiale, ha oscurato lo splendore delle costellazioni. In più ammirerai i corpi astrali visibili dall'emisfero australe, preclusi a chi guardi la volta visibile a nord dell'Equatore. A 1100 metri d'altezza, in un'atmosfera limpida, tersa, ti sentirai quasi inghiottito da una bellezza violenta, primordiale, a tratti inconcepibile e inquietante. Passerai dall'osservazione a occhio nudo all'utilizzo del potente telescopio coperto dalla struttura a cupola del Cerro Mamalluca. Le formazioni astrali del cielo meridionale ti sedurranno con un aspetto infinitamente più sognante, tiepido, esotico, rispetto a quelle che, a dire il velo molto raramente, riusciamo ad osservare dalle nostre latitudini. Circondato da un paesaggio scabro, spoglio, sospetterai di non essere più sulla terra, ma proiettato nell'universo infinito, fagocitante.
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