Lo spettacolo, l'ultimo della loro vita, cui assistettero un giorno di 50.000 anni fa i mammut e le fiere selvagge che abitavano la savana che all'epoca ammantava l'odierno deserto dell'Arizona, dovette essere sconcertante. Un bagliore immenso, un'incandescenza accecante e, poi, più niente. Bastò una massa di ferro e nichel di una ventina di metri di diametro, ma lanciata a una velocità di circa 70.000 km/h, a scatenare un'energia pari a quella sprigionata da 600 bombe atomiche di Hiroshima. I segni di quell'impatto immane sono ancora ben visibili, sull'altopiano arido dove sorge il centro di Winslow, non lontano da Flagstaff. Si chiama Meteor Crater, ma era noto un tempo col nome di canyon del "diablo", un enorme avvallamento profondo circa 170 metri e largo 1200. Per migliaia di anni, prima che il cratere fosse riempito da strati sedimentari, aveva uno sviluppo doppio rispetto all'attuale e ospitava un lago. Presso il museo del centro visite avrai modo di ammirare vari frammenti del meteorite che venne disintegrato, dalla collisione, in numerosissime schegge che schizzarono a decine di chilometri di distanza. In un paesaggio assetato, lunare - dove non a caso gli astronauti della missione Apollo si addestravano in vista dello sbarco sul nostro satellite - contemplerai la violenza primitiva della Natura. E ti sentirai piccolo, di fronte alle epoche e al tempo.
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