Uno dei libri più rappresentativi dell'esigenza dell'uomo moderno di tornare a un contatto più diretto e autentico con i ritmi della Natura, testo che fa di quel bisogno anche un atteggiamento morale coerente e teorico, fu scritto ripensando agli anni trascorsi dal suo autore come ranger in uno delle più spettacolari aree protette statunitensi, l'"Arches National Park", nello Utah. Grazie a questi immensi paesaggi di rocce rosse, famosi soprattutto per gli oltre 2000 archi naturali d'arenaria, sublimi orbite circolari che inquadrano in scorci mozzafiato gli scenari circostanti, Edward Abbey, uno dei guru dell'ecologismo e del primitivismo americani, scrisse il suo capolavoro "Desert Solitaire: A Season in the Wilderness", una sorta di diario autobiografico il cui filo conduttore sono le riflessioni sull'uomo che, scegliendo di vivere solo e isolato nella natura, si ritrova parte di un tutto che la civiltà di massa fa smarrire e perdere, gettando gli individui nella vera solitudine, quella delle metropoli, della vita ormai preda della tecnologia. Visitare il Parco degli Arches sfogliando questo libro sarà un'esperienza assolutamente unica: rivivrai l'esperienza di una scelta radicale, di rifiuto e fuga dal mondo moderno, freddo e disumano. Al tramonto, mentre il sole colorerà di rosa i monti e le sculture levigate dei vari Archi, capirai a fondo le parole di Abbey: "la wilderness non è un lusso, ma una necessità dello spirito umano, indispensabile come l'acqua e il pane."
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