Non è detto che le copie dei grandi capolavori splendano soltanto di una luce riflessa. Il gesto del copiare, del riprodurre fedelmente, infatti, crea una frattura e una distanza, che parla del tempo, della cultura, delle motivazioni che spinsero un artista a imitare un modello precedente. Quando arriverai a Nashville te ne accorgerai. Qui infatti sorge la più straordinaria riproduzione esistente al mondo del Partenone di Atene, così perfetta da andare oltre i danni dei secoli, fino all'aspetto splendido che doveva avere nel quinto secolo a.C., quando vennero completati i lavori. I fregi di Fidia ornano ancora il timpano, le metope con le lotte contro Giganti, Amazzoni e Centauri corrono lungo tutte le cornici, all'interno troneggia la possente statua crisoelefantina di Atena. Ti sembrerà essere tornato indietro di due millenni, all'epoca d'oro dell'arte classica. Eppure avvertirai nell'aria qualcosa di diverso. Il cielo non sarà quello limpido dell'Attica, il verde circostante è quello dei parchi celebrativi, non la macchia spontanea dell'Acropoli, che guarda il mare chiaro di Egeo. Avvertirai tutta la sobria malinconia sepolcrale per qualcosa di perduto che traspira dallo stile neoclassico, lo stesso con cui i nascenti Stati Uniti si davano un volto ufficiale: il Partenone di Nashville, risalente a fine 800, ti riporterà nel clima della cultura americana nei suoi primi vagiti... sospeso tra antico e moderno, le praterie americane e le scogliere greche, Nashville e Atene.
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