Chiunque al mondo sia appassionato d'arte lo conosce. D'altronde nelle sue sale, concepite per diventare un tempio ospitale aperto ai capolavori della moderna pittura astratta, minacciata in Europa da varie ostilità, sono esposti alcune delle opere principali del XX secolo, su tutti Kandinskij e Mondrian. Prima di entrare nelle sue gallerie, così cruciali per comprendere la cultura moderna, che qui sembra essersi data appuntamento per un gala esclusivo, rimarrai sicuramente colpito dall'edificio che ospita il museo, esso stesso conclamato pezzo d'autore della storia dell'arte novecentesca, progettato nel 1943 dal celebre Frank Lloyd Wright, padre dell'architettura organica. Eppure gli abitanti di Manhattan non presero bene questo intervento davvero insolito rispetto allo spazio urbano in cui era inserito. Il suo creatore, orgoglioso di spezzare la rigidità perpendicolare degli edifici circostanti con linee curve e sinuose, chiamava la struttura Taruggiz, in quanto ricordava una Zigurrat al contrario, o una di quelle torri coniche, dallo sviluppo a coclide, tipiche della Mesopotamia: Lloyd infatti voleva rappresentare una sorta di Torre di Babele a testa in giù, che riportasse gli uomini in una grande comunione attraverso il bello e l'arte. Anche all'interno lo sviluppo a spirale delle rampe dà il senso di una fruizione continua, non sfalsata, delle opere esposte, una visione in cui, in ogni punto, ci si sente nel tutto... Come dire, un capolavoro pieno di capolavori!
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