Chi di noi non è mai rimasto affascinato e incuriosito dalle storie di antiche e leggendarie città perdute, distrutte da grandi cataclismi naturali o punite da interventi divini per l'arroganza dei loro abitanti? Se Atlantide fu sommersa dal mare, un'altra ricchissima metropoli, secondo il Corano, venne cancellata da una tempesta di sabbia, che la seppellì per sempre: si tratta di Ubar, celebre grazie ai suoi enormi colonnati d'oro massiccio. Ti starai già chiedendo dove si trovasse questo favoloso centro carovaniero, popolato da una tribù che non accolse la fede del profeta Maometto, restando legata ai culti beduini, e perciò fu duramente castigata. Con la fantasia starai tracciando una mappa immaginaria per identificare questo luogo, espressione profonda della cultura religiosa tradizionale delle genti arabe e della loro storia. Se verrai in Oman potrai addirittura visitare i presunti resti della mitica Ubar: a fine anni 80 dei ricercatori pensarono di aver individuato, mediante immagini satellitari, le sue rovine nelle vicinanze di Shisr. Giungerai in un sito ancora in progress, che però ti catturerà col suo carico di fascino che nemmeno la sabbia può cancellare: piccole strutture spuntando qua e là alludono a tutto un mondo sprofondato, a una città immersa dentro un silenzio eterno. Qualche riverbero di sole ti farà pensare al riflesso lampante di una capitello dorato, e sotto i tuoi piedi ti sembrerà di avvertire ancora il brusio dell'Atlantide del deserto!
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