Spesso è un'emozione sapere di ritrovarsi lungo strade che furono battute, prima di noi, da grandi esploratori, tragitti su cui sono passati i destini della storia. Se verrai in Oman, dalle parti di Qulhat, antichissimo insediamento che fu importante porto per le rotte mercantili verso l'India, potrai provare l'ebrezza di ricalcare le orme di Marco Polo e Ibn Battuta, entrambi diretti verso il mitico paese della seta, la Cina. Qui ti ritroverai in un luogo che non è cambiato di molto da qualche secolo fa, se non per il fatto che i traffici commerciali si sono notevolmente ridotti,e ciò aumenterà il carico di fascino solitario di cui è pervaso questo insediamento sospeso tra l'ocra bruciato del deserto e il blu accecante dell'oceano. Riavvertirai l'eco di epoche floride e gloriose mentre ammirerai la piccola tomba di Bibi Miriam, un gioiellino simile a uno scrigno intarsiato: si racconta che nel 1300 il sovrano del fiorente regno di Hormu costruì questo mausoleo per favi riposare le spoglie della moglie, in modo che potessero vedere per sempre il mare, ultimo dono d'amore. Lo stesso che ti abbaglierà con i suoi riflessi guizzanti. Una breve passeggiata, oltre a farti visitare ciò che rimane di Qulhat, vale a dire i resti di una cisterna e della cinta muraria, ti condurrà alla spiaggia, sulla quale sono tirate in secca numerose barche di pescatori. Davanti ai tuoi occhi le onde e il richiamo sensuale dell'Oriente, che ti ammalierà come fece con tanti viaggiatori prima di te.
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