Quando arriverai qui nel Sultanato dell'Oman lo vedrai un po' dovunque. Già in aeroporto, guardando per la prima volta la bandiera nazionale, lo noterai ritratto all'interno dell'emblema statale. Quando poco dopo ti recherai al cambio valuta, riconoscerai la sua fisionomia inconfondibile sulle banconote. Di cosa stiamo parlando? Non si tratta di un uomo politico o di un simbolo religioso, bensì di un pugnale di fattura raffinatissima, intarsiato come un canto persiano, il Khanjar. Inoltrandoti nel paese ti accorgerai come questa daga di pregevole produzione artigianale appartenga all'anima più autentica del popolo omanita, e nonostante abbia perso la sua originaria funzione difensiva, permanga quale elemento inamovibile del folklore locale: in vendita presso i banchetti dei souq, o penzolante dalla tunica della maggior parte degli uomini, poco a poco familiarizzerai con l'immagine corta e ricurva della lama, simile a un cornetto, protetta da un fodero metallico, in oro o argento, riccamente decorato, magari con innesti in avorio o corno di rinoceronte. Ammirando questi piccoli gioielli di maestria metallurgica e armaiola toccherai con mano lo spirito indomito di una gente abituata per secoli a una vita carica di insidie. Tranquillo, però. Nonostante il viso ancora fiero e altero degli Omaniti, è ormai considerato di malaugurio estrarre il pugnale dal suo astuccio. La sua bellezza giustifica ancora il suo utilizzo e probabilmente spingerà anche te ad acquistarne uno!
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