Quando utilizziamo l'espressione comune "isola felice" ci rifacciamo, magari inconsapevolmente, a retaggi antichi: da millenni infatti l'uomo proietta in isole remote o immaginarie i propri sogni, le speranze in un mondo giusto, privo di violenze, abitato da popoli pacifici ed equi, dove splende un'eterna, tiepida primavera. Certo, questa è un'utopia, la famosa isola che non c'è, se non nelle favole e nei miti. Ma ne siamo così sicuri? Se verrai alle Hawaii durante il periodo pasquale, infatti, ti sembrerà di essere finalmente giunto in quel mondo magico. Qui entrerai nel cuore della più autentica cultura locale, di questa gente genuina e quieta, che non conosce le ambizioni e le raffinate schiavitù di noi occidentali. Durante il "The Merrie Monarch Festival" vivrai insieme al popolo di Hilo la sua venerazione per il re David Kalakaua, che a fine Ottocento innescò nuova linfa in vecchie tradizioni hawaiiane, tra cui la danza della hula. Un'epoca ancora ricordata con affetto e nostalgia, una sorta di regno dei cieli in terra, celebrato a un secolo di distanza con balli, musiche, racconti, conditi da gioia e divertimento. Ti unirai a festeggiamenti fastosi, nei quali rivive e si perpetua intatta una civiltà sorridente e tranquilla, priva di turbamenti, eternamente giovane. Sentirai dentro di te il potere del Mana, l'energia spirituale che serbavi nel tuo cuore senza saperla evocare. Ogni tuo passo sarà un volo, nell'isola felice. Come si diceva? Seconda stella a destra!
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