I numeri spesso non bastano, non riescono a restituire l'intensità di una sensazione, a imbrigliarla in un dato oggettivo. Non c'è termometro per l'emozione e l'adrenalina. Quindi parlare di 435 metri di dislivello distribuiti su un percorso di 8 chilometri, un sentiero simile a un budello che s'avviluppa in 22 tornanti, con punti strettissimi, di poco più di un metro, non è sufficiente a farti capire cosa proverai ad ascendere all'Angels Landing. Dovrai per forza venire nello Zion National Park, posto a tutela di un canyon grandioso, una vallata scoscesa e apocalittica che cela, tra le sue immense pareti color ruggine, oasi verdeggianti. Nel mezzo della profonda incisione di pietra sorge un enorme altare verticale, dritto verso il cielo limpido: lungo il suo fianco a strapiombo noterai una serpentina zigzagante che, curvandosi in angoli strettissimi, sale fino alla vetta... se avrai il coraggio di inoltrarti lungo questa strettoia, che sarebbe eccessivo chiamare mulattiera, preparati a un'avventura che ti scuoterà nel più profondo delle viscere. Salirai tra picchi pericolanti, e a ogni passo ti sembrerà di camminare nel vuoto. Quando arriverai al "chicken - out point", poi, capirai cosa dovettero provare gli sfortunati che incapparono nello sguardo delle Gorgoni, le quali pietrificavano chiunque fissasse i loro occhi: questo punto è così chiamato perché lascia immobili per la paura... anche tu sarai una roccia tra le rocce, in questo grandioso anfiteatro di falesie!
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